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Il Museo delle Marionette inaugura in Romania la Mostra Interattiva “Pupi Videodrome”

Il Museo delle Marionette inaugura in Romania la Mostra Interattiva “Pupi Videodrome”

Mostra multimediale sull’Opera dei Pupi
Pupi videodrome
Museo-Laboratorio-Scuola di Piscu – Romania 
Str.Câmpului 45B, Piscu, contea di Ilfov


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Domenica 2 marzo alle 15.30 si inaugura al Museo-Laboratorio-Scuola di Piscu (Romania), la mostra Pupi videodrome organizzata dal Museo delle Marionette nell’ambito dell’omonimo progetto finanziato dal Ministero della cultura – Ufficio Unesco e, in questa prima tappa in Romania, è realizzata in collaborazione con il Museo-Laboratorio-Scuola (insignito, come il Museo delle Marionette, del premio Europa Nostra/European Heritage Award da parte del Consiglio d’Europa).

Nel corso dell’inaugurazione, troveranno spazio due momenti performativi e didattici a cura del Museo delle Marionette rivolti alla cittadinanza e agli studenti dell’Università Nazionale di Teatro e Cinematografia e di Teatro di figura di Bucarest.

Ideata e curata da Rosario Perricone, direttore del Museo delle Marionette e docente di Antropologia dell’arte e Museologia all’Accademia di Belle Arti di Palermo, Pupi videodrome è una mostra multimediale e transdisciplinare sull’Opera dei pupi siciliani, dichiarata dell’Unesco nel 2001 “Capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell’umanità” su candidatura supportata dal Museo delle Marionette.

La mostra propone un percorso espositivo sensoriale e immersivo, in bilico tra passato e presente, che fa della multimedialità la sua cifra per coinvolgere i visitatori in un’esperienza piena di suoni, visioni e istallazioni etnografiche, aprendosi alle mutazioni che l’Opera dei pupi e il pupo subiscono nell’incontro con le tecnologie più innovative e i linguaggi della videoarte.

L’opera e la pratica teatrale tradizionali vengono infatti presentate nel loro legame con la storia e la cultura del territorio ma anche rielaborate, reinterpretate e riattualizzate grazie all’accostamento dei manufatti artigianali con opere tecnologiche – di animazione digitale e realtà virtuale a 360 gradi – e opere di videoarte contemporanea

«Pupi videodrome – afferma il curatore, Rosario Perricone – offre l’occasione di parlare dell’Opera dei pupi nel mondo ma anche del mondo attraverso l’Opera dei pupi. I manufatti – pupi e cartelli delle due tradizioni di Palermo e Catania – si accostano infatti alle opere audiovisive di artisti contemporanei che risignificano la pratica e l’oggetto tradizionali a partire da alcune tematiche quanto mai attuali e, come vuole la Convenzione Unesco del 2003, lanciano un chiaro messaggio di pace e di convivenza tra i popoli».

Cuore della mostra è infatti l’installazione etnografica No War, ideata da Rosario Perricone, che segna il passaggio dalla sezione che espone i manufatti dell’opera dei pupi a quella con le opere d’arte contemporanee che ad essi si ispirano. L’installazione ricrea un paesaggio archeo-logico di corpi, quelli dei pupi, che sbucano da una montagna di terra brulla e anche frammentariamente disseminati a terra evocando non più e non solo le eroiche imprese cavalleresche ma il dolore e la distruzione di un presente ancora tristemente segnato dalla guerra. In questo contesto si insinua la speranza di una possibile e quanto mai necessaria rinascita attraverso l’opera di videoarte Resurrectio di Enzo Venezia.

Il percorso espositivo si completa anche attraverso le altre opere esposte – quelle di Judith Cowan e Kevin Atherton, e il film documentario di Alessandra Grassi – che fa giungere al fruitore l’invito ad adottare punti di vista diversi, ad assumere posizioni nuove da cui rileggere la realtà, con nuovi strumenti e sensibilità.

La mostra sarà aperta dal 2 marzo al 13 aprile, tutti i sabati e le domeniche dalle 11 alle 17. Nel periodo della mostra, il Museo-Laboratorio-Scuola di Piscu ha programmato 3 spettacoli di teatro di figura per i bambini del territorio.

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Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino

Il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino è stato fondato nel 1975 dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari (1965). Impegnato nella salvaguardia delle tradizioni popolari della Sicilia (Italia), svolge attività di ricerca (è iscritto all’Anagrafe Nazionale delle Ricerche del Ministero dell’Università e della Ricerca), didattiche, editoriali – connessa alle Edizioni Museo Pasqualino; organizza eventi culturali e teatrali. Ha supportato la candidatura dell’Opera dei pupi ai fini del riconoscimento UNESCO quale “Capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell’umanità”, avvenuto nel 2001, riconosciuta e nel 2014 è stato accreditato a svolgere funzioni consultive presso il Comitato Intergovernativo per il Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO. Soggetto  referente della “Rete Italiana degli Enti per la Tutela, la Promozione e la Valorizzazione dell’Opera dei Pupi #OPERADEIPUPI.IT#”, nel 2020 ha redatto il Piano delle misure di salvaguardia dell’Opera dei Pupi siciliani per il Ministero della Cultura che ha finanziato questo progetto ai sensi della Legge 20 febbraio 2006, n. 77. Il progetto di ricerca del Piano delle Misure di salvaguardia ha ricevuto nel 2022 lo European Heritage / Europa Nostra Award, nella sezione ricerca. Inoltre, nel 2023 ha redatto il piano di azione per la sua attuazione, il Piano Strategico Particolareggiato, finanziato sempre dall’Ufficio Unesco del MiC.

Il suo patrimonio di 5.000 opere include la più grande e completa collezione di pupi delle scuole di Palermo, Catania e Napoli oltre a opere utilizzate in altri teatri di figura riconosciuti dall’UNESCO: il giapponese Ningyo Johruri Bunraku, l’indonesiano Wayang Kulit, il cambogiano Sbek Thom, il Géléde della Nigeria-Benin, il turco Karagöz, il coreano Namsadang Nori-Kkoktu-gaksi Norum e le marionette dello Sri Lanka Rūkada Nātya. Il museo ha acquisito anche le opere d’arte contemporanea realizzate per l’allestimento di tre spettacoli prodotti tra gli anni ‘80 e ‘90: le scenografie e le figure ideate da Renato Guttuso per lo spettacolo di Foresta-radice-labirinto, regia di Roberto Andò, testo di Italo Calvino (1987); le marionette e le macchine sceniche create dall’artista e regista polacco Tadeusz Kantor per lo spettacolo Macchina dell’amore e della morte (1987); le marionette create da Enrico Baj per lo spettacolo Le bleu-blanc-rouge et le Noir di Massimo Schuster del Teatro Arc-en-terre. Il Museo ha inoltre recentemente acquisito le marionette da tavolo che Enrico Baj ha creato per altri due spettacoli di Massimo Schuster: Roncisvalle e Mahabharata.

Il Museo-Laboratorio-Scuola di PiscuLocalizzato nelle vicinanze di Bucarest, il Museo-Laboratorio-Scuola di Piscu è un luogo in cui il patrimonio culturale, l’arte contemporanea e la ceramica si uniscono dando origine ad un polo culturale ed educativo. Avviato nel 2007 con la ricerca e la raccolta di oggetti legati al patrimonio locale e la successiva condivisione dei risultati con la comunità locale, nel 2016, con l’aiuto di studenti e professori di architettura, è stata avviata la creazione di un nuovo spazio culturale per esporre i manufatti, accogliere i visitatori e ospitare eventi culturali ed educativi. Questo spazio unisce la tradizione (il patrimonio ceramico) alla cultura urbana e alla modernità ed è stato costruito con l’aiuto di volontari. Inaugurato nel febbraio 2021, il museo accoglie mostre sulla memoria della comunità, sui manufatti del patrimonio immateriale e sull’arte contemporanea e ospita uno spazio multimediale e diversi laboratori artigianali.

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La mostra è promossa dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari/Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino di Palermo nell’ambito del progetto “Pupi videodrome”, finanziato dal Ministero della Cultura – Ufficio Unesco, Legge 20 febbraio 2006, n. 77, “Misure speciali di tutela e fruizione dei siti e degli elementi di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella lista del patrimonio mondiale, posti sotto la tutela dell’Unesco”; è organizzata in collaborazione con il Museo-Laboratorio-Scuola di Piscu e con il sostegno del Consiglio della Contea di Ilfov attraverso il Centro della Contea di Ilfov per la Conservazione e la Promozione della Cultura Tradizionale e in partenariato con l’Università Nazionale del Teatro e della Cinematografia – Facoltà di Teatro – Dipartimento di teatro di figura, e con la Scuola Primaria Ciolpani n. 1.