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    Domenica 17 novembre ORE 17.00

17 Novembre 2024 17:30 - 18:30 Museo internazionale delle marionette A.Pasqualino

PALERMO, Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino

Domenica 17 novembre

ore 17.00

La versione di Ariosto. LA FOLLIA DI ORLANDO
di e con Alberto Nicolino 

Undici brevi narrazioni che costruiscono un ponte tra gli spettacoli dei pupi e l’Orlando Furioso. 
L’autore racconterà e leggerà passi del poema cinquecentesco, o della versione narrata da Italo Calvino, che hanno un legame con gli episodi messi in scena dai pupari. 

In questo episodio Orlando giunge in un boschetto dove su un albero vede incise le frasi d’amore di Angelica per Medoro e di Medoro per Angelica. Il paladino sconvolto comincia a elaborare tutta una serie di ipotesi per darsi spiegazioni diverse all’amore, ma è solo il modo in cui inizia ad impazzire.

Alberto Nicolino

Autore, attore, formatore. Si occupa di fiabe popolari, drammaturgia e scrittura nell’ambito del teatro, la radio, la letteratura per l’infanzia. Dal 1998 ad oggi ha scritto e interpretato svariati spettacoli teatrali, due sull’Orlando Furioso. Per la Radio Svizzera Italiana ha ideato e condotto la trasmissione radiofonica Il pifferaio magico e ha scritto e diretto il radiodramma Universo 21. Ha pubblicato Le avventure di Peppe SenzaSuola a Ballarò, (Glifo edizioni), Fiabe al telefono (Scatole Parlanti editore), Album della città Sud (Torri del vento).

A SEGUIRE

ore 17.30

Gli amor d’Angelica e d’Orlando la pazzia

Compagnia Opera dei pupi Turi Grasso

Alla corte di Carlo imperatore, Angelica e il fratello Argalia vengono in possesso di una lancia d’oro incantata e sfidano tutti i prodi di Francia. E mentre il re Galafrone, loro padre, muove il suo esercito alla conquista di Parigi, Angelica con astuzia e inganni tenta di far prigionieri i cavalieri,  alcuni dei quali si invaghiscono di lei. Orlando, Rinaldo e Ferraù si scontrarono in duello per ottenere le grazie della bella principessa, che intanto, aiutata dal mago Ismeno con sortilegi ed incantesimi, approfitta di ognuno di loro e concede il suo amore a un semplice fante di nome Medoro. Quando l’innamorato conte d’Anglante scopre i due amanti, la pazzia pervade il suo animo: vaga per monti e valli in preda alla follia, compiendo disumane gesta e immani tragedie, fin quando Astolfo, suo compagno d’armi e paladino di Carlo, per volontà divina, in groppa all’Ippogrifo, non si reca sulla sulla luna, a riprendere quel senno che il Conte aveva smarrito.

Compagnia Opera dei pupi Turi Grasso  

La compagnia, che opera da quasi sessant’anni, fu fondata da Turi Grasso (Acireale, 1933) agli inizi della sua attività artistica di puparo, nel 1963. Dopo aver svolto molteplici lavori nel campo dell’artigianato, all’età di sedici anni Turi si accosta per la prima volta all’Opera dei pupi, assistendo agli spettacoli del puparo Emanuele Macrì, ad Acireale. Ben presto il giovane inizia a lavorare come manovratore con Macrì ed emerge la sua vocazione per l’Opera dei pupi. Egli partecipa a numerose tournée in Italia e all’estero al fianco del maestro da cui apprende l’arte. Dopo dieci anni di collaborazione, Turi decide di mettersi in proprio. Costruisce i materiali di scena aiutato dalla moglie Venera e nel 1963 inizia a rappresentare gli spettacoli con la sua compagnia. Gli spettacoli ripropongono le storie della Chanson de Roland e traggono ispirazione dai testi di Giusto Lodico e dalla Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, che vengono liberamente rielaborati da Turi nella redazione dei suoi copioni. Nel 1993 viene costituita l’Associazione Turi Grasso Opera dei pupi Acireale e così nuovo impulso viene dato all’attività e si rilancia l’attività artistica con cartelloni di produzione propria che portano la compagnia a fare diverse tournée in Italia e all’estero.

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