Compagnia Opera dei pupi siciliani Gaspare Canino
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Agricane ha inviato un vecchio Re a chieder la mano della bella Angelica, e dinanzi al rifiuto, dà l’assedio al castello di Albracca, difeso da pochi cavalieri. Solo Sagripante riesce a contenere la furia di Agricane che, ferito, si rifugia nel castello. Angelica è andata in cerca d’aiuto ma è stata presa prigioniera da un gigante. Le sue grida d’aiuto giungono all’orecchio del Conte Orlando, che si precipita in suo soccorso e uccide il gigante. Angelica mette al corrente il gran Conte del pericolo rappresentato da Agricane. Orlando colpisce Agricane con la sua durlindana. L’Imperatore fugge ma è raggiunto e colpito a morte da Orlando. Agricane chiede il santo battesimo e muore tra le braccia del Conte Orlando.
Compagnia Opera dei pupi siciliani Gaspare Canino. La compagnia nasce nel 1997, fondata da Salvatore Oliveri, nipote di parte di madre di Gaspare Canino, ultimo puparo e oprante attivo ad Alcamo e in tutta la provincia di Trapani. Capostipite della famiglia fu Liberto Canino, considerato tra gli iniziatori dell’Opera dei pupi a Palermo. Intorno al 1830 Liberto Canino aprì il suo primo teatro in via dei Formai, nell’antico quartiere dell’Albergheria a Palermo. Uno dei suoi figli, Luigi, appresa l’arte del padre alla fine dell’Ottocento, si trasferì ad Alcamo, dove portava in scena dalle vicende dei Paladini di Francia al Guido Santo, dalla Storia di Trabazio imperatore di Costantinopoli ai Beati Paoli. Dei cinque figli di Luigi soltanto due faranno i pupari: Guglielmo, che si trasferisce a Sciacca, e Gaspare, il quale resta ad Alcamo e aiuta il vecchio padre. Dopo la scomparsa di Gaspare, nel 1977, l’Opera dei pupi non viene più rappresentata ad Alcamo e in tutta la provincia di Trapani, finché nel 1990 il nipote Salvatore Oliveri torna a dedicarsi a quest’arte, aprendo un teatro.